Altro che Grillo e Renzi: il Centrodestra unito vince
26 giugno 2017
Il turno di ballottaggio si è concluso con un ottimo risultato per il centrodestra: la coalizione ha letteralmente asfaltato la sinistra, riuscendo a imporsi in ben 46 municipi contro i 38 del PD. Si tratta di un’ulteriore conferma di ciò che andiamo sostenendo da mesi, ossia che il centrodestra può vincere soltanto se si dimostrerà unito, coeso. Ed è esattamente ciò che è successo in questa tornata elettorale, con le importantissime vittorie di Genova, La Spezia, Pistoia, L’Aquila e Sesto San Giovanni, tutte città storicamente legate alla sinistra. Le elezioni hanno sancito anche l’eccellente stato di forma di Forza Italia, una delle poche forze politiche a guadagnare punti nelle scorse settimane (+ 1%, secondo un recente sondaggio EMG), un partito che ha contribuito in maniera determinante alla vittoria del centrodestra nella maggior parte dei municipi conquistati. Al momento, con le disfatte del Movimento 5 Stelle e del PD, il centrodestra appare l’unico schieramento politico in grado di proporre un progetto solido e credibile per il governo del Paese. Noi lo sapevamo già, ora se ne sono accorti anche gli elettori. Se il centrodestra ha ottenuto un ottimo risultato, gran parte del merito dev’essere senz’altro attribuito a Silvio Berlusconi, che appare più in forma che mai. Il leader di Forza Italia ha sostenuto i candidati di centrodestra nei maggiori capoluoghi, e ha dato una spinta decisiva al buon esito delle votazioni. Nonostante i ripetuti attacchi e le calunnie, nonostante si trovi costantemente al centro di un accanimento assurdo e immotivato, il nostro leader ha dimostrato ancora una volta grande forza e vitalità, e ad oggi rappresenta senz’altro la figura più affidabile su cui basare la costruzione di un progetto politico ambizioso e attento alle necessità più urgenti del Paese. Forza Italia è sempre più il baricentro e il punto d’equilibrio della coalizione di centrodestra, e i risultati delle elezioni amministrative lo hanno confermato in maniera fin troppo evidente. Quando si tratta di elaborare proposte politiche serie ed equilibrate, infatti, Forza Italia è diventato l’unico punto di riferimento, il fondamentale pilastro attorno a cui costruire un progetto politico d’ampio respiro. Forza Italia è il traino del centrodestra, una forza politica imprescindibile per il successo della coalizione. Tra i capoluoghi conquistati dal centrodestra vi sono anche Genova e La Spezia, due storiche roccaforti del centrosinistra, e il successo elettorale dimostra in maniera lampante la bontà del modello ligure proposto dal centrodestra. Forza Italia e Giovanni Toti hanno svolto un lavoro eccezionale, certificando in maniera definitiva uno dei principi cardine del nostro successo: la forza di una coalizione unita e compatta, l’enorme potenziale racchiuso nel centrodestra unito. Un potenziale da sfruttare non soltanto nei capoluoghi, ma anche a livello nazionale. A pensarci bene, le elezioni amministrative hanno sancito un duplice fallimento: il primo è quello della sinistra, l’altro è quello relativo alla retorica dello Ius soli, che a quanto pare non ha sortito l’effetto desiderato. Per settimane abbiamo sentito inutili vaniloqui sulla legge della cittadinanza, un progetto evidentemente indirizzato all’ottenimento di qualche voto in più, ma gli elettori non si sono lasciati ingannare: hanno capito che si trattava solo di un espediente elettorale, e hanno preferito votare per altri schieramenti. La strategia del PD è fallita completamente: si tratta del prezzo da pagare per non essersi concentrati sui problemi più urgenti del Paese, come immigrazione, natalità e disoccupazione, preferendo riservare una maggior attenzione a una questione certamente non prioritaria come lo Ius soli. Renzi e il suo partito speravano di conquistare qualche municipio in più attraverso la retorica dello Ius soli, ma hanno fallito clamorosamente. Ancora una volta, il popolo ha bocciato il partito di Renzi. Il PD ha perso quasi 30 comuni, è stato sconfitto in alcune delle sue roccaforti più rappresentative, ma secondo Matteo Renzi l’esito delle amministrative non sarebbe poi così negativo. Ma l’ex premier ha collezionato una sconfitta dopo l’altra – alle regionali e al referendum, ad esempio – e il fatto che adesso tenti di nascondere l’insuccesso del PD rappresenta un vero e proprio affronto, una presa in giro per tutti gli italiani. Ormai Matteo Renzi è diventato il perdente per antonomasia, per cui mi domando dove possa trovare il coraggio per affermare simili assurdità. Ma il turno di ballottaggio non è stato un clamoroso insuccesso soltanto per il PD: il trionfo di Pizzarotti a Parma ha reso ancora più amaro l’insuccesso del Movimento 5 Stelle, che insieme al PD di Renzi è uno dei grandi sconfitti di questa tornata elettorale. L’ex grillino ha avuto il coraggio di rompere definitivamente con il Movimento-Bluff e di correre da solo, dimostrando che la scelta di abbandonare Grillo non è soltanto sensata, è anche conveniente. Il suo operato negli ultimi cinque anni deve aver senz’altro incontrato l’approvazione dei parmensi, che hanno deciso di accordargli la loro preferenza anche se non milita più tra le fila grilline.