Je suis Filippo Facci

L’Ordine dei giornalisti ha sospeso per due mesi dalla professione e dallo stipendio Filippo Facci, giornalista di Libero. Nell’articolo contestato e finito sotto inchiesta, Facci rivendicava il diritto ad odiare l’Islam e gli islamici. Un articolo pesante e diretto, nella forma e nella sostanza, scritto sull’onda degli attentati fatti nel nome di Allah che colpirono al cuore l’Europa provocando centinaia di morti da Parigi a Nizza passando per Bruxelles.
Ho conosciuto Filippo Facci qualche anno fa ad Hammamet in occasione della annuale commemorazione di Bettino Craxi. Filippo è un giornalista anticonformista, lontano da ogni forma di compromesso, un uomo libero. Quindi non mi sorprende che intellettualmente e culturalmente abbia rivendicato il «diritto all’odio» di una religione che predica nelle sue forme più radicali la morte degli “infedeli”. Evidentemente in una società con la tolleranza a senso unico la libertà di espressione articolata secondo una linea editoriale e di pensiero non può essere più proposta, ovviamente con un’aggravante: non sei un giornalista di sinistra e quindi devi essere colpito e punito.