Giustizia per le vittime dei reati violenti:  la sfida da Milano al Parlamento Europeo.

L’UNAVI ha raccolto 6.660 firme da presentare al Parlamento Europeo, con l’obiettivo di ottenere indennizzi più equi per le vittime dei reati violenti. L’On. Maullu: “Porterò la battaglia in Europa”.



La sala Brigida di Palazzo Marino questa mattina era gremita, presenti tanti associati dell'UNAVI – Unione Nazionale Vittime dei reati violenti -, chi direttamente vittima, chi parente di vittime che hanno subito reati violenti. Il tema era la riformulazione della Direttiva Europea 80/2004 relativa agli indennizzi per le vittime, in Italia mai recepita nei fatti. Una sfida per la quale UNAVI ha avviato una raccolta firme per una petizione al Parlamento Europeo e le firme raccolte sono state consegnate a Palazzo Marino all'Eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu, presente in conferenza stampa insieme al Capogruppo di FI in Consiglio Regionale Gianluca Comazzi.


Secondo Paola Redaelli, presidente di UNAVI, lo Stato italiano ha recepito la direttiva europea "in maniera penosa", lasciando spazio a una pericolosa diversità di trattamento tra i vari episodi di violenza. "Con le nostre 6.600 firme - le sue parole in conferenza stampa -, chiediamo che il Parlamento Europeo intervenga per rifare la direttiva europea 80/2004, incentrata sul risarcimento alle vittime dei reati violenti, perché è stata recepita in modo davvero vergognoso. L'obiettivo è semplice: bisogna arrivare a una formulazione equa per le vittime".


Al momento, con il decreto d’attuazione entrato in vigore nel 2017, gli indennizzi previsti per i reati di omicidio raggiungono cifre comprese tra i 7.000 e gli 8.200 euro, mentre un risarcimento di 4800 è stato riservato alle vittime di violenza sessuale. Per i membri di UNAVI, questi importi sono “del tutto iniqui” e irrispettosi nei riguardi delle vittime. Una posizione condivisa anche da Stefano Maullu, che ha promesso di portare la battaglia di UNAVI in Europa: "È del tutto inammissibile che possano esistere delitti di Serie A e delitti di Serie B – le parole dell'On. Stefano Maullu -. La raccolta firme, da questo punto di vista, servirà per permettere a tutte le vittime di condurre la propria battaglia in prima linea, da veri protagonisti. Per quanto mi riguarda, sono assolutamente intenzionato a portare questa battaglia alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, in modo tale da rafforzare la direttiva e renderla più incisiva. La nostra speranza, in definitiva, è che dall'Europa giunga un messaggio forte e chiaro per il nostro Parlamento nazionale, che dovrà adoperarsi in prima persona per sanare gli evidenti squilibri che caratterizzano questa materia. Si tratta di una vera e propria battaglia di giustizia, e deve essere portata avanti con assoluta determinazione".