Tasse, Equitalia, banche: ecco l'inferno di tanti, troppi Italiani che non ce la fanno più

Si è suicidato ieri sparandosi un colpo in testa, a Torino. Aveva 41 anni, faceva l'artigiano e ha lasciato una lettera: i debiti con Equitalia e l'aggressione delle banche gli avevano reso la vita insostenibile.
Il giorno prima a uccidersi a Rivoli è stato un imprenditore di 57 anni, che si è lanciato nel vuoto: la sua azienda era fallita nei mesi scorsi, la sua vita stravolta. 
Sono più di 1000 i suicidi per "motivazioni economiche" in Italia dal 2013 ad oggi, per una strage assurda che non vede magliette rosse o girotondi vari. 
Piccoli e medi imprenditori che hanno lavorato una vita, costruito benessere, dato lavoro a decine, centinaia, migliaia di famiglie. Italiani che si sono messi in gioco, rischiando, investendo, faticando, senza chiedere regali o elemosine ad uno Stato che, anzi, pare ogni giorno combatterli invece di supportarli. Sono vittime di quella che qualche brillante economista chiama "finanza" e dei suoi disastri che hanno spazzato via il valore del lavoro e della giustizia. Sono Eroi che l'Italia deve difendere con ogni mezzo invece di mettere al primo posto sempre altro!